Originario degli armeni, il nodo armenibaft è un nodo simile a quello ghiordes ma asimmetrico, presenta cioè la fuoriscita di un capo del filo del nodo da un lato (il fronte) e la fuoriuscita dell'altro capo del nodo,dalla parte opposta del tappeto (il retro). Questa particolare tecnica di annodatura è stata utilizzata fino all'inizio del '900 in alcuni villaggi abitati da popolazioni armene in Turchia, Persia e in Armenia per la realizzazione di tappeti giaciglio simili agli yatak, per poi essere ripresa talvolta nelle produzioni cittadine turche e persiane per esemplari artistici o comunque fatti per mostrare l'abilità della tessitrice. Nella variante cittadina, il nodo è singolo (non più ghiordes) ed esce alternato e di colori diversi, una volta da una parte, una volta dall'altra, le due facce del tappeto quindi, non sono più uguali o monocrome, ma presentano bensì impianti iconografici differenti.
Nota disanbigua: Armenibaft è anche un termine usato per indicare una produzione Bakhtiari del distretto del Chahar Mahal (Iran) realizzata da tessitrici di origine armena.
Nota disanbigua: Armenibaft è anche un termine usato per indicare una produzione Bakhtiari del distretto del Chahar Mahal (Iran) realizzata da tessitrici di origine armena.
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1 commenti:
In effetti, il “nodo armeno” abituale, tradizionale, non prevede la creazione di un vello dal decoro uguale, o diverso, su tutte e due le facce del tappeto, e quello illustrato è una “variante del nodo armeno”. Solitamente, questo tipo di nodo, è un nodo asimmetrico in cui ambedue i cappi del filo ruotano attorno al loro ordito per poi sbucare sul fronte del tappeto. Si creano così due occhielli che allacciano gli orditi, come avviene nel simmetrico, e non uno come avviene nel nodo asimmetrico classico. Conseguentemente il vello sarà su un solo lato.
Un saluto.
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