Domanda
"Gradirei sapere che valore possa avere un tappeto GHOM misto seta di 20 anni fa però fatto in India di misura 3 x 2
da quanto ho capito ...sono delle imitazioni...di quelli Persiani quindi privi di valore o sbaglio ?
grazie e scusi per il disturbo?
Cordiali Saluti"
Marco
Risposta
Iniziamo con il dire che il tappeto Ghom che io preferisco scrivere e chiamare Qom o Qum è un tappeto persiano prodotto nell'omonima città persiana. Pertanto chiamare un tappeto indiano (per quanto imitativo) con un nome di tappeto persiano è di per sè deontologicamente sbagliato. In ogni caso, posto che è impossibile dare un valore ad un tappeto senza quantomeno vederlo, facendo della pura accademia, devo confermare che i tappeti in cosidetta seta, provenienti dall'india hanno un valore scarsissimo ed una durabilità limitata. Il disvalore di un prodotto imitativo indiano non è dato solo dal carattere imitatorio del prodotto ma anche in genere dalla scarsissima qualità delle materie utilizzate e delle tecniche adottate per confezionarlo. Per quanto riguarda la seta impiegata, trattasi in genere di cascami di seta (ossia seta ricavata dagli scarti dei bozzoli) o sete artificiali, un compromesso di produzione che assicura un'abbordabilità di prezzo, ma al contempo un'alta deperibilità del prodotto che tende a polverizzarsi. Peggio ancora quando le lavorazioni sono mistoseta in quanto per l'armatura degli annodati viene impiegato il cotone, ciò determina ulteriore abbassamento del costo di produzione ma anche ulteriore deperibilità, e minor valore del prodotto.
Iniziamo con il dire che il tappeto Ghom che io preferisco scrivere e chiamare Qom o Qum è un tappeto persiano prodotto nell'omonima città persiana. Pertanto chiamare un tappeto indiano (per quanto imitativo) con un nome di tappeto persiano è di per sè deontologicamente sbagliato. In ogni caso, posto che è impossibile dare un valore ad un tappeto senza quantomeno vederlo, facendo della pura accademia, devo confermare che i tappeti in cosidetta seta, provenienti dall'india hanno un valore scarsissimo ed una durabilità limitata. Il disvalore di un prodotto imitativo indiano non è dato solo dal carattere imitatorio del prodotto ma anche in genere dalla scarsissima qualità delle materie utilizzate e delle tecniche adottate per confezionarlo. Per quanto riguarda la seta impiegata, trattasi in genere di cascami di seta (ossia seta ricavata dagli scarti dei bozzoli) o sete artificiali, un compromesso di produzione che assicura un'abbordabilità di prezzo, ma al contempo un'alta deperibilità del prodotto che tende a polverizzarsi. Peggio ancora quando le lavorazioni sono mistoseta in quanto per l'armatura degli annodati viene impiegato il cotone, ciò determina ulteriore abbassamento del costo di produzione ma anche ulteriore deperibilità, e minor valore del prodotto.
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