E' fisiologico, quando si ha una bella idea, tutti la copiano e te la rovinano!
Premessa: Fino a pochi anni fa internet non parlava di tappeti, pochi erano i siti dei commercianti i quali ne commissionavano una loro realizzazione statica a dei webmaster veri o improvvisati che fossero, i quali nei migliore dei casi si rivelavano capaci a realizzare solo un bel "package".
Utilizzare la rete per "incuriosire" e "informare" gli utenti con contenuti che fossero diversi da un indirizzo di un negozio, una galleria fotografica e un form per chiedere maggiori dettagli su un tappeto rappresentato, era un percorso ancora "inesplorato" che richiedeva fatica, competenza in materia tappetologica e conoscenza informatica e che veniva percepito da molti colleghi come "cosa inutile".
Ero il primo nel 2003 a dare vita su "Pol" al primo forum sperimentale dedicato al dibattito sui tappeti, ed ero sempre il primo e l'unico nel 2007 a inventare un blog dedicato alla "spiegazione" del mondo del tappeto senza fini di business. La ricompensa era solo la gloria e anche il gusto di chiarire e in un qualche modo regolamentare un mercato confuso da tanti cialtroni e venditori dell'ultima ora.
Ma riconosciuto il valore dell'idea ecco che questa è stata immediatamente copiata e centuplicata. Nel 2010 ma già verso la fine del 2009, i blog dedicati ai tappeti sono spuntati come funghi, internet è stato preso da molti operatori del settore all'assalto, con risultati desolanti: siti, associazioni virtuali, comunità, blog, redazionali, tutto assolutamente e del tutto insignificante e pressapochista, con contenuti informazionali di terza e quarta mano e con intenti del tutto interessati, rovinando l'immagine di quel poco che c'era ma che era assolutamente genuino. Ogni commerciante sta cavalcando il momento con tutti i mezzi disponibili, compreso Facebook, che è divenuto il nuovo circolo virtuale degli amanti e dei venditori del tappeto, cosa assolutamente lecita naturalmente, ma il tappeto in rete ormai è un mare magnum nel quale è difficile riconoscere per un profano il prodotto intellettuale nato da valori e virtù come qualità e amore per quest'arte da uno invece che è la brutta copia e che mira a pubblicizzare solo un business. Per questo motivo già dal mese di agosto il sottoscritto ha deciso di intrapprendere una via di più basso profilo, e di proseguire la diffusione e la conoscenza dell'arte tessile attraverso altre strade. Fatta eccezione di questo blog che rappresenta il mio canale ufficiale con il pubblico, ho deciso - disgustato da questo fenomeno di splogging - di abbandonare qualsiasi altra velleità di informazione progettuale su internet.
Perchè il mondo sta cambiando, e per un mondo nuovo, servono idee e uomini nuovi, non "figure di cartone".
4 commenti:
Giuste considerazioni. Quando tempo fa su un forum dissi che non mi piaceva un filmato su U tube che, secondo me ,derideva un articolo pubblicato su Infotappeti inerente la spiegazione tecnica e chiara sui vari sistemi di annodatura, guarda caso questo noto commerciante ha iniziato un suo blog. Caro alberto " non ti curar di loro ma guarda e passa"....Freddy
Il grosso problema di Internet è la non certezza delle persone con cui colloqui. Troppi "millantatori", troppi individui in cerca dello "scherno", troppi imbecilli amanti solo della "polemica", troppi imbroglioni in cerca del "pollo". E' un mondo virtuale, fatto di cose che "ci sono ma non ci sono", spesso difficile da valutare, lontano anni luce da quello che mi appartiene e che ormai si è estinto: quello della "stretta di mano".
Ossequi.
Ciao a tutti, un saluto particolare a chi già mi conosce.
Vero, sul web si trova di tutto e di più sui tappeti; spesso materiale insignificante, talvolta francamente fuorviante. Per il neofita, o anche solo non esperto, riconoscere il buono che c'è non è facile.
E cose buone ce ne sono, ma anche in questo caso la vita dell'appassionato non è facile: talvolta si vola a quote vertiginose, più spesso il gruppo è una lobby aperta a parole, ma chiusa di fatto.
D'altra parte rinunciare a fare sentire la propria voce, per chi come Alberto ha qualcosa da dire, è sempre una sconfitta. Quindi forza e coraggio!
Colgo l'occasione di rispondere all'amico Paolo - che sono ben felice di rileggere in queste pagine - per significare che la mia voce griderà ancora più forte, ma con i fatti e che pertanto non ci dev'essere motivo di preoccupazione, se non per i cialtroni che stanno rovinando questo mercato. E ringrazio il mio piccolo ma affezionato zoccolo duro di lettori, come freddy e antonio senza i quali non troverei lo stimolo quotidiano a scrivere anche in queste pagine nonostante appunto il desolante fenomeno sopradescritto.
Un caro saluto a tutti.
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