Come appena uscito da una camera del tempo, conservato nel prezioso permafrost, si presenta così il libro "The Oriental Rug" edizione 1909 - NY. di William D. Ellwanger, uno dei testi più antichi della bibliografia tappetologica statunitense ora finalmente trasformato in EBook e a disposizione di tutti grazie al progetto Gutenberg.
Il testo scaricabile a questo indirizzo:
http://www.gutenberg.org/files/33144/33144-h/33144-h.htm sarà certamente interessante per gli appassionati del tappeto, i quali potranno valutare le differenze riscontrabili tra terminologia ed attribuzioni dell'epoca con quelle attuali. All'interno di questa monografia in lingua inglese, comunque traducibile attraverso il traduttore online di google sono rappresentati fotograficamente dei tappeti che a quei tempi erano solo vecchi, ma che ad oggi sono (almeno quelli sopravvissuti) antichi. L'aspetto più entusiasmante infatti è quello di poterli vedere così come si presentavano allora, ossia con un aspetto seminuovo, molto spesso a noi sconosciuto.
http://www.gutenberg.org/files/33144/33144-h/33144-h.htm sarà certamente interessante per gli appassionati del tappeto, i quali potranno valutare le differenze riscontrabili tra terminologia ed attribuzioni dell'epoca con quelle attuali. All'interno di questa monografia in lingua inglese, comunque traducibile attraverso il traduttore online di google sono rappresentati fotograficamente dei tappeti che a quei tempi erano solo vecchi, ma che ad oggi sono (almeno quelli sopravvissuti) antichi. L'aspetto più entusiasmante infatti è quello di poterli vedere così come si presentavano allora, ossia con un aspetto seminuovo, molto spesso a noi sconosciuto.
Non mi resta che augurarvi una Buona lettura e buon ribagno alla fonte.
1 commenti:
Interessante, un salto nel passato. Sarebbe bello se qualche casa editrice si proponesse di ristampare le edizioni di vecchi testi, magari in edizioni non di lusso e dal costo contenuto. Si avrebbe una visione chiarificatrice di un passato spesso nebuloso e privo di certezze. Un grazie ad Alberto.
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