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Appartenenti alla famiglia dei tappeti piatti, in quanto non hanno pelo, i kilim traggono il nome dalla tecnica di realizzazione con la quale vengono eseguiti. Questa tecnica consiste in un passaggio alternato sopra e sotto gli orditi di trame di colori diversi. Tipica di molti kilim è la cosidetta tessitura "a stacco", infatti una volta raggiunto il margine estremo dell'area destinata ad un determinato colore le trame tornano indietro, a questo procedimento corrisponde così ad ogni cambio di colore del kilim una fessura.
I kilim senza "stacchi" si ottengono invece con i fili di trama dei colori confinanti' che si intrecciano tra loro e con l'ordito. Quest'ultima è una tecnica comunemente utilizzata nei manufatti provenienti dalla Tracia, dalla Bessarabia, dalla Georgia, dall'Afganistan e dai paesi arabi e dal nordafrica, raramente da quelli provenienti dall'Anatolia che invece è solita utilizzare quella a stacchi.
Alberto De Reviziis
Certified Rug Expert (CRE)
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2 commenti:
sono stupendi nella loro bellezza arcaica. Kilim anatolici, della Moldavia hanno rappresentato l'inizio di una grande arte. Molti europei li consideravano " tappeti estivi"....e per questo non ho parole
Tra i kilim a stacchi, o a fessure, quelli più ricercati sono quelli prodotti in Persia a Senneh. Sono utilizzati sia per essere appesi, sia per rivestire tavoli o mobili, o anche come sottosella per le cavalcature. Purtroppo, il costo di quelli antichi sta crescendo molto.
Buona serata.
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