In questo clima di incertezza planetaria, dove tutto pare travolto da una crisi economica che ormai è sistemica, le masse premono contro governi e dittatori, in una sorta di protesta fine a se stessa, senza che ahimè questa porti alcun concreto modello alternativo di governo e di sviluppo. Avviene così che i governi cadano e le forze politiche si alternino per una semplice questione di alternanza, mentre i dittatori crollano per essere rimpiazzati da instabilità o forme di dittature peggiori. Questo perchè è il sistema in se stesso ad essersi saturato, mentre le masse, il più delle volte, rivendicano semplicemente quello che hanno perso, senza capire che il mondo così come andava, non avrebbe potuto proseguire all'infinito.
Le crisi però possono diventare una grande opportunità, almeno a livello professionale, c'è lo insegna il libico Hisham Buhagiar un commerciante di tappeti che la rivoluzione in Libia ha trasformato in autorevole rappresentante militare del Cnt. Un cambiamento di "professione" che può sembrare strano se pensiamo al commerciante orientale, come un personaggio immobile, che seduto sulla seggiola nella sua bottega, attende l'arrivo dei clienti, sorseggiando the e sgranando il rosario. Tuttavia è un immagine quella appena dipinta, del tutto sbagliata, che si addice al bottegaio di tappeti, piuttosto che al vero mercante importatore diretto, il quale giustamente svolge una professione che è ben diversa da quella dal restare in negozio ad aspettare i turisti. Del resto l'importatore di tappeti non solo è un uomo che in genere ama l'arte e il bello (altrimenti avrebbe preferito importare aringhe e acciughe) ma è anche una persona che si muove tra i popoli, uno che sfida i rigori del deserto, un uomo a metà tra il pioniere e l'esploratore, un imprenditore, nonchè un abile negoziatore, ed un conoscitore delle lingue.
Visti i risultati raggiunti da un Hisham Buhagiar e considerato il momento di incertezza politica italiana dove tutti gridano alle elezioni sempre più vicine, inizio a chiedermi.... e se creassi il Rug's Party (partito del tappeto)? Naturalmente la mia è una provocazione, ma non scherzo affatto quando dico che dinnanzi al teatrino politico cui stiamo assistendo, forse un partito del tappeto sarebbe senz'altro più equilibrato e pragmatico di tutti i pataccari che attualmente sono in circolazione.
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