26 set 2011

I cinesi che stanno svaligiando le aste e le gallerie d’arte di tutto il mondo

Se guardiamo gli aggiornamenti catastrofici e quotidiani di una crisi economica tutt'ora in corso e li confrontiamo con i risultati delle grandi aste internazionali degli ultimi mesi, si rimane sconcertati. Se infatti borse, titoli e valute crollano bruciando ogni giorno migliaia di miliardi di dollari, gli Stati Uniti perdono per la prima volta la tripla A e la Grecia rischia la bancarotta ponendo l'Euro a un passo dal suo crash...
Scopriamo che alle aste di Sotheby's o Christie's parecchi oggetti - tra cui tappeti - vengono invece assegnati a decine quando non addirittura centinaia di migliaia di euro. Sulla base di questi dati, la conclusione e la domanda automatica che si possono porre molte persone a questo punto disorientate è la seguente "Siamo sicuri vi sia tutta questa crisi"?
Nonostante il ragionevole scetticismo la risposta è purtroppo affermativa. La crisi è forte, più forte che mai e i risultati d'asta sono il termometro dell'ulteriore impoverimento dei continenti occidentali. 
Chi sono infatti coloro che stanno svaligiando le aste e le gallerie d’arte di tutto il mondo? Non europei o americani che molto spesso sono invece costretti a vendere, non sono nemmeno gli sceicchi arabi ormai alle prese anch'essi con il momento difficile che ha visto nel continente asiatico ed in quello arabo una serie di drammatiche sommosse. Da un po' di tempo alle aste di tutto il mondo i compratori con la capacità di spesa più alta sono i cinesi; e lo fanno non tanto perché affascinati dall'arte, quanto per mettere da parte, in un momento di forte crisi economica, una serie di oggetti inestimabili da poter eventualmente rivendere nei momenti di difficoltà. Sono i nuovi milionari di questo mondo globalizzato, e sono pronti a spendere qualsiasi cifra pur di strappare un pezzo per il quale nel corso di un’asta si sono battuti presumibilmente anche tanti collezionisti occidentali. E così assistiamo a un altro pezzo della storia dei tappeti che se ne va, questa volta al di là del pacifico, nelle stanze museo di questi grandi magnati, presumibilmente per sempre.

3 commenti:

E' vero: ormai cinesi ed anche russi stanno monopolizzando i mercati dell'antiquariato. Riacquistano, inoltre, quanto era uscito dai loro confini in tempi passati: assistiamo al ritorno delle icone, tappeti in Russia; ceramiche , avori in Cina. Anche nel commercio odierno, sempre di lusso, i mercati cinesi e russi tengono il " monopolio" negli acquisti. Mi chiedo se la famosa " caduta del Muro" sia stata " piu' conveniente per i sovietici che per noi. Freddy

Ricordiamo che i cinesi hanno nelle mani una buona quota del debito pubblico americano e, tra non molto, anche quella del debito italiano. Se non avremo i soldi per restituire il debito, daremo loro delle opere di antiquariato, magari sequestrate a quei commercianti che non pagano le tasse.
Saluti.

Sì, i cinesi acquistano in contanti da 3 decenni perchè dispongono di riserve di soldi falsi incontestabili e dietro ordini del governo pseudocomunista loro acquisiscono oggetti e proprietà all'estero "senza dover sparare un colpo"! Eppoi chi li arresta per falso e corruzione? La Polizia Italiana o l'Agenzia delle Entrate..??

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