5 dic 2010

Appendere i tappeti

L'uso di appendere un tappeto alla parete in modo che vi figuri come un quadro o un arazzo è idea pratica e intelligente per diversi motivi; infatti il tappeto si conserva meglio per quanto riguarda la durata; si contempla e gode più di quando si trova sul pavimento e costituisce un ornamento che si adatta a qualsiasi ambiente.
Non sono quindi d'accordo con coloro che scrivono che « appendere un tappeto alle pareti ha lo stesso senso che appendere delle sedie», infatti si è visto che fin dai tempi più antichi i romani e i popoli orientali non solo usavano i tappeti come arazzi o come copertura di divani, ma addirittura come soffitto, non rifuggendo dal goderne la bellezza anche in prospettive diverse da quelle esclusivamente «pedestri». Il tappeto non ha nulla a che vedere con una seggiola, se mai ne ha più con un quadro, e appunto per questo sa farsi godere anche come quadro ; nei Musei, nelle grandi- collezioni, nelle mostre più raffinate non sono forse, i tappeti più celebri del mondo esposti verticali all'attenzione degli intenditori?
Un tappeto appeso deve essere rivolto con il senso del pelo verso il basso in modo che la lana non raccolga la polvere. La sua parte superiore deve venir fissata attraverso la cimossa o meglio avvitandola stretta fra due aste piatte di legno o di metallo su un supporto rigido invisibile all'esterno. A questo supporto si fissa una catena sottile o dei cordoni, quan­do si vuole appendere il tappeto come un quadro antico, oppure il supporto si appoggia su tasselli nel muro, quando si preferisce che il tappeto risulti spoglio di ogni altro parti­colare che non sia la sua bellezza.
Un altro metodo (lo stesso utilizato da molti mercanti) è quello di tassellare al muro una stecca di legno alla quale poi viene fissato il tappeto con una fissatrice a punti. Si tratta di punti sottilissimi, come quelli di una pinzatrice che non creano assolutamente lacerazioni o buchi, ma è certamente meglio se questi punti vengono fissati sulla cimossa.

Alberto De Reviziis
Certified Rug Expert (CRE)
http://www.tappetirari.com/
+39 0118170662

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 commenti:

Veramente interessante questo modo di godersi i propri annodati. E' tanto tempo che i tappeti vengono appesi, anzi quelli piu' fini come Hereke,isfahan trama seta e tutti quelli di dimensioni ridotte come per esempio i figurati , trovano la loro naturale destinazione proprio appesi ad un muro . Altro modo di appenderli e' quello di fissare una striscia in pelle ( tipo quelle usate per salvare le shirazi) e su questa fare delle cappiole da appendere a ganci come i quadri. Freddy

Solo l’idea di fissare un tappeto con dei punti metallici, mi fa rabbrividire. Una buona soluzione è quella di far fissare una fettuccia al rovescio lungo tutto il lato del tappeto. La sua larghezza deve essere idonea affinché un tubo di ottone o ferro verniciato, di quelli solitamente usati per le tende, possa essere infilato al suo interno. Oggi ve ne sono di belli in commercio, con gli estremi dalle ricercate finiture (a foglia, a ricciolo, a punta di lancia, a rombo, a cerchio, ecc.). Questi, una volta inseriti nel muro gli appositi sostegni inclusi nella confezione, sporgeranno dai lati del manufatto permettendo un comodo appoggio su di loro. Altra soluzione è quella di far cucire una bandina di velcro al rovescio, ed un’altra ad un’assicella da fissare al muro. Quindi basterà far aderire i due velcro ed il gioco è fatto. Per tappeti molto antichi o frammenti importanti, la cosa migliore è la loro intelatura; sarà poi il telo che sopporterà lo sforzo di reggere l’annodato appeso. La cosa importante, oltre a quella di appendere solo tappeti leggeri, è quella di fare in modo che il peso del tappeto sia sostenuto da tutta la sua lunghezza, facendo così in modo che tutta la struttura si suddivida il carico. I tanto utilizzati anelli metallici, fissati ogni 30 cm, sono deleteri perché costringono la struttura del tappeto a lavorare solo in parte, e quella più sollecitata è a rischio di rottura.

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