27 ott 2012

I tappeti indiani di Re 'Akbar

Molti secoli fa anche in India si affermò una produzione di tappeti di tutto rispetto, stiamo parlando dei tappeti aulici del periodo Moghul, dinastia fondata da Babur nel 1526 e rimasta al potere fino al 1858. La legenda narra che nel 1544 l'imperatore indiano Humayun messo in fuga da una rivolta afghana, trovò rifugio alla corte persiana dello Shah Tahmaps, dove ebbe modo di apprezzare i favolosi tappeti persiani. Quando la rivoltà afghana fu sedata, l'imperatore Humayun potè ritornare in patria, con un gruppo di artigiani e maestri disegnatori di tappeti, in quanto voleva far nascere anche nel suo Paese l'arte deil'annodatura, che aveva potuto apprezzare e conoscere durante l'esilio alla corte safavide. In pochi anni vennero istituiti laboratori imperiali ad Agra, Lahore e Fatehpur, a cui i regnanti Moghul commissionavano gli esemplari per arredare le loro regali dimore. Alcuni di questi tappeti sarà possibile ammirarli per la prima volta in Italia a Roma presso la Fondazione Roma Museo di Palazzo Sciarra insieme ad acquerelli, dipinti, tessuti, e armi tempestate di pietre preziose in una mostra allestita dal  23 ottobre al 3 febbraio. L'esposizione mira a illustrare le grandi trasformazioni storiche e sociali ispirate dal terzo ed ultimo imperatore della dinastia Moghul,  l'imperatore musulmano Akbar, che con le sue gesta modificò la vita dei suoi eterogenei sudditi attraverso un percorso esemplare di integrazione e comprensione interculturale tra civiltà e religioni diverse, che trovò nell'arte la sua massima e sublime espressione. Per conoscere la storia di questo importante imperatore, consiglio la visione di un bellissimo film indiano del 2008 titolato "La sposa dell'Imperatore", di cui allego uno spezone recuperato su youtube (pare che smanettando si possa trovare l'intero film spezzato in diverse parti).

1 commenti:

Non a caso spesso particolari esemplari di annodati indiani di alta epoca sono definiti "Indo Isfahan" o "Indo Saruq". Sono tappeti che possiedono molte caratteristiche iconografiche dei coevi esemplari persiani.

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