26 ott 2012

Tappeti sotto assedio

Tappeti come quello riprodotto quì a sinistra, vengono "prodotti" in grandi quantità in Turchia ormai da alcuni anni, e rappresentano dal 2012 l'ultima frontiera della moda e dell'interior design americano ed europeo, un vero boom del settore che a causa della crisi lamenta nel resto delle produzioni parecchia sofferenza. La necessità di modernizzare un certo tipo di discorso arredativo e al tempo stesso di fare business "riciclando" anzi "reinventando" l'esistente, secondo schemi già visti ha portato all'ideazione di questo particolare genere di modelli, le cui prime produzioni furono sperimentate già a partire dagli anni '90 dai laboratori di Ibrahim Tekin a Konya.
Si tratta di vecchi esemplari anatolici (e non solo) rastrellati di casa in casa e convogliati in appositi laboratori, dove vengono abbassati di vello (con vere e proprie roncole) per dare un effetto maggiormente usurato al prodotto e per ridurre la forza dei disegni originali. Successivamente vengono sottoposti a bagni di colore in tinta unita in grandi tini con acqua calda bollente e pigmenti. Quindi lasciati ad asciugare per alcuni giorni ai raggi del sole. Ci vogliono indicativamente da una settimana a 10 gg di lavorazione per preparare 80 mq di annodato e al dettaglio questi tappeti possono costare parecchie centinaia di euro al mq.  
Personalmente non riesco a farmi piacere questi pezzi di cui intuisco certamente l'originalità e l'inventiva, e mi sorge un dubbio: e dopo qualche lavaggio? Siamo sicuri che la tinta non stinga? Ai compratori l'ardua sentenza.

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