7 dic 2010

L'architettura del tappeto orientale

Fig 1 Pianta di una Chiesa
Fig.2 Particolare di un "prayer"
Il tappeto annodato è un manufatto perfetto, nella semplicità di uno Shiraz come nella complessità di un Tabriz. Il suo impianto rispecchia il rigore e la perfezione ricercata, tramandata e trasfigurata, l'armatura è il mezzo, il disegno è la via, a Dio, ad Allah, al Buddha. Come un vero e proprio progetto architettonico, il tappeto, che è nato come "tempio" primordiale itinerante, racchiude ancora oggi l'impronta iconografica che le popolazioni nomadi gli avevano dato. Nel tappeto antico nulla del disegno è lì per caso, ma è la trasposizione inconsapevole e dimenticata di un preciso ordine, per il quale il tappeto era stato originariamente creato. Il tappeto è nato da popolazioni nomadi che predicavano e veneravano divinità ancestrali. Questi popoli si spostavano da una terra all'altra, prima per cacciare e raccogliere, successivamente per trovare pascoli più ubertosi per le loro mandrie, la sedentarietà era impossibile, ed era pertanto impossibile erigere templi o luoghi di venerazione. Il tempio si sviluppa così in maniera bidimensionale nel tappeto di lana, facile da trasportare, facile da realizzare, spesso al centro di esso viene disegnato il cerchio magico o "Mandala" per proteggere colui che vi medita o vi prega. Tutt'attorno una cinta protettiva (la cornice), non vuota, ma riempita di colori e animali o iconologie scaramantiche, propiziatorie, poste sempre a difesa dell'individuo. Su questa impronta architettonica bidimensionale, si sono sviluppati i tappeti di ieri e di oggi, e si sono eretti i templi, le sinagoghe, le chiese e le moschee fatte di pietra e di mattoni. Il tappeto alle volte ci appare come un oggetto lontano, una tradizione di altri luoghi, ma è proprio lo studio approfondito della sua architettura iconografica che può rivelarci quanto ad esso siamo invece profondamente e intimamente legati; perchè alla fine siamo tutti figli dello stesso Dio e originiamo tutti dagli stessi padri, abbiamo solo preso strade diverse.

1 commenti:

Non a caso la "sacralità" di un manufatto è stata anche da noi, in occidente, adottata ed utilizzata. Basta pensare agli antichi tappeti che vengono riprodotti nei dipinti dove la potenza, la ricchezza, la santità, sono evidenziate ponendo il personaggio ritratto sopra un tappeto. Con lo stesso fine, nelle miniature orientali precedenti ai dipinti occidentali, i sovrani venivano sempre rappresentati seduti su di un tappeto e, tuttintorno, secondo un preciso schema, la sua corte.
Saluti.

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