Prevedere il futuro è complesso, è roba da indovini, ma l'insieme delle coscienze può portare a delle previsioni consapevoli e il più verosimilmente vicine alla fattibilità, sulla base di un semplice fenomeno quale è il ragionamento collettivo, dove ognuno con il proprio essere e sapere può contribuire a delineare un quadro del "dove stiamo andando". Per questo, ho pensato di realizzare un piccolo sondaggio, al quale sono pregati di partecipare tutti, anche i più schivi, che si limitano da sempre a leggere gli articoli (e sono tantissimi).
Il gioco è semplice: fare il punto della situazione su quella che è stata l’evoluzione del tappeto nel 2010 e tentare di fare una proiezione del 2011. Dopodiché bisogna sputare il rospo: cosa succederà nel 2011? Cosa si prevede per l’anno venturo? Il Kazakhstan diverrà il paese emergente nella produzione dei tappeti orientali annodati? In Persia si riapriranno i laboratori di Veramin? Sarà il ritorno del tappeto classico? Oppure proseguirà la stanca e ripetitiva proposta di tappeti minimalisti?
Il gioco è semplice: fare il punto della situazione su quella che è stata l’evoluzione del tappeto nel 2010 e tentare di fare una proiezione del 2011. Dopodiché bisogna sputare il rospo: cosa succederà nel 2011? Cosa si prevede per l’anno venturo? Il Kazakhstan diverrà il paese emergente nella produzione dei tappeti orientali annodati? In Persia si riapriranno i laboratori di Veramin? Sarà il ritorno del tappeto classico? Oppure proseguirà la stanca e ripetitiva proposta di tappeti minimalisti?
Sognare è lecito, ma il riconoscimento sarà soltanto per chi avrà lasciato nei commenti la previsione più importante che troverà riscontro nei 12 mesi a venire.
Il vincitore lo sapremo soltanto il 30 dicembre 2011, quando verrà chiusa la gara e si potrà fare nuovamente il punto della situazione. Il 2010 è stato segnato dalle aggiudicazioni d'aste iperboliche, da un calo di attenzione verso l'annodato caucasico, dalla chiusura di importanti realtà commerciali in Italia come Sabet a Torino e Cito a Milano, da una crisi economica che di fatto ha tracciato un solco ancora più profondo tra chi può permettersi un annodato di qualità e chi no. Ma è stato anche l'anno di un tappeto riannodato sulla base di un opera del Memling che è stato poi donato espressamente al Papa, ed è stato l'anno in cui quasi tutti i mercanti di tappeti hanno scoperto i blog e Facebook.
Chiudete gli occhi e ponete le mani sulla sfera di cristallo. Poi lasciate un commento. Una previsione sola, netta, chiara, illuminante: cosa succederà nel 2011?
2 commenti:
Personalmente sono convinto che le previsioni sono fatte appositamente per essere poi smentite. Soprattutto se queste non hanno presupposti basati su modelli matematici ma solo su fattori di mercato legati alla “moda”. Analizzando i report delle maggiori aste internazionali si osserva una conferma dei manufatti pregiati d’epoca; principalmente le realizzazioni del centro Persia, di area Heriz, ed esemplari in seta. Analizzando il mercato, fra i manufatti recenti c’è un indubbio rinascimento delle realizzazioni di pregio come alcune tipologie di Nain e Qum, anche se ….non più annodati nei luoghi di origine ma in città molto distanti da loro. Attenzione, non mi riferisco ai soliti Nain Tabas, o simili, realizzati nel Khorasan, ma ad esemplari dalle annodature fantastiche; manufatti che competono senza fatica con “veri Habibian” facendoli a volte impallidire. Non parlo neanche di Qum cinesi in cascami di seta, ma di esemplari in “vera seta” da oltre un milione di nodi al metro quadrato. Annodati dalla manifattura minuta e precisa, ottenuti con materiali di categoria superiore, il cui cartone è utilizzato per pochissimi esemplari, a volte anche uno solo, e poi distrutto. Questi manufatti sono realizzati in aree del nord dell’Iran, e la loro richiesta è in continua ascesa presso quei mercati che della “crisi” non conoscono neanche il significato letterale.
Da noi, in cui la cultura del tappeto è praticamente zero, continueranno ad essere richiesti i finti Ziegler, i finti Herat, i finti Nain, i finti Kashan, i finti caucasici, i finti tappeti d’arte, e così via. Il pubblico italiano, ignorante e credulone in materia, anche quest’anno si lascerà incantare dai soliti “pifferai” che li convinceranno, con spiegazioni storiche e commerciali inventate, ad acquistare in cataloghi dove tutto è pregiato e raro, dove tutto è di gran valore, da collezione e unico, pieni di proposte a super sconto e di eclatanti affari dal sicuro investimento. Proposte che troviamo ovunque: negozi, televendite, web che siano.
Come sarà il futuro? Mah. L’unica cosa che so è che al 31 dicembre 2010 un commerciante, amico da tanto tempo, si è ritirato dopo trent’anni di lavoro, stufo di sentire gente dirgli “Ma -LA- lo vendono a questo prezzo”, quando lui si era sempre rifiutato di fare vendite promozionali perché diceva che il suo prezzo era “promozionale tutto l’anno”. Purtroppo, oggi la gente vuole lo sconto, l’affare, l’illusione d’avere acquistato bene perché “non sono fesso”, cosa poi tutta da dimostrare.
Per me è stata l’occasione per ritirare un paio di antichi esemplari a “prezzo d’amico” (quasi un regalo), per lui vedere il figlio realizzato in un'altra attività meno incerta e …andare a pesca di trote sul Melezzo.
Pensavo di aver gia risposto al quesito, , ma probabilmente devo avere commesso un errore e non l'ho postato. Comunque il discorso di Antonio e' preciso e puntuale. Non avrei altro da aggiungere se non il fatto che mi auguro che qualcosa cambi , ma non credo che per quest'anno sia ancora possibile e cio' mi rattrista molto. Saluti
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