31 mar 2011

I kilim cinesi e indiani cattive imitazioni dei kilim turchi

Da qualche anno c'è molta confusione nel campo dei kilim "moderni".
Il maggior paese di produzione di questo genere di tessuti, un tempo conosciuti anche come Karamani, in quanto prodotti particolarmente nella regione di Karaman (Anatolia) è sempre stato la Turchia, benchè se ne sono prodotti e se ne producono tutt'ora anche in Persia (sono noti i kilim Senneh e Quasqai), nella Tracia e in alcune realtà del Caucaso. Oggi il primato di questi manufatti è tutto cinese, e a seguire indiano, con esemplari avulsi dalla tradizione iconografica dei paesi di produzione e del tutto imitativi per tecnica e disegni a quelli anatolici, tanto da essere riprodotti anche nella classica tecnica a stacco. Ma i kilim cinesi e indiani sono di per sè solamente delle imitazioni peraltro scarsamente resistenti, perchè sebbene molto simili a quelli di Kayseri, questi, a differenza degli esemplari originali turchi vengono realizzati con trame e orditi in cotone, accorgimento che se da una parte conferisce colori più lucenti, dall'altra rende la struttura più floscia e ancorchè debole. A ognuno la libertà di trarre le dovute considerazioni e scelte di arredo.

2 commenti:

Già sono cattive imitazioni certi annodati, sopratutto indiani, figuriamoci i kilim ridotti ad una povertà grafica e cromatica desolante.

Mi sembra di averli visti da Ikea: letteralmente osceni non solo per la qualita' , ma anche per la vista: sembrano catarifrangenti!! Eh il bel Kilim anatolico cosi' pieno di semplicita' ed eleganza allo stesso momento....

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