6 ott 2011

Siate affamati. Siate folli - Dedicato a tutti, in particolare ai "tappetai"

Steve Jobs l'icona della Apple, inventore dei Makintosh e degli Iphone è morto oggi, stroncato da un incurabile cancro, la notizia è stata diffusa questa mattina dal sito della stessa Apple, dove campeggia una sua foto con l'anno di nascita 1955 e l'anno di morte 2011. Il suo discorso più famoso pronunciato in una giornata assolata il 12 giugno 2005 all'Università californiana di Stanford in occasione della consegna dei diplomi, è quello che viene interpretato da tutti, oggi più che mai  come il suo testamento spirituale alle giovani generazioni.
Eccone alcuni stralci:

"....Sono convinto del fatto che l'unica cosa che mi ha consentito di proseguire sia stato l'amore che provavo per quello che facevo. dovete trovare ciò che amate. E' questo è tanto vero per il vostro lavoro quanto per chi vi ama. Il lavoro riempirà gran parte della vostra vita e l'unico modo per essere veramente soddisfatti e quello di fare quello che pensate sia il lavoro migliore. E l'unico modo per fare il lavoro migliore e quello di amare quello che fate. Se non lo avete ancora trovato, continuate a cercare. Non vi fermate. Come tutti gli affari di cuore, lo saprete quando lo troverete. E, come nelle migliori relazioni, diventerà sempre migliore al passare degli anni. Quindi, continuate a cercarlo fino a quando non l'avrete trovato. Non fermatevi.
....Siate affamati, siate folli.... "

E' un invito che ha ragione d'essere, perchè sono finiti quei tempi in cui il professionista una volta consolidata la propria professionalità si alzava alle 2 del pomeriggio e viveva di rendita. Non lo può più fare lo stilista, ne il cantautore, ne l'imprenditore o il mercante, tantomeno il mercante di tappeti. Semplicemente perchè i tempi sono cambiati: la concorrenza, la competizione, la contraffazione, la globalizzazione, i mezzi di comunicazione, hanno ridotto tempi e distanze e reso estremamente obsolecenti le idee, le intuizioni, in poche parole i risultati di lavori che un tempo avrebbero dato profitto per anni. Serve dunque passione e amore per quel che si fa, non solo perchè noi siamo quello che facciamo (nel senso che il lavoro ci da un'identità), ma anche perchè così lavorando, lavoreremo meglio e più produttivamente, tanto per noi quanto per gli altri, anche se alle volte ciò dovesse significare patire. Sulla scia delle parole di Steve Jobs "Siate folli, siate affamati" è necessario che le attuali generazioni di imprenditori o aspiranti tali si rispecchino. Nel caso dei mercanti di tappeti essi devono cercare un riscatto morale. Bisogna infatti reinventarsi, scendere dal piedistallo o uscire dalla bottega (a seconda dei casi), utilizzare i mezzi di comunicazione più moderni, non fermarsi alla vendita ma scoprirsi ricercatori, studiosi e promotori, concepirsi come consulenti all'acquisto e non banali venditori. Bisogna abbandonare i settarismi, scendere dal proprio castello e parlare alla gente, per riportare il tappeto in mezzo alla gente. Bisogna farlo, per il bene del tappeto, per quello del pubblico, ma bisogna farlo soprattutto per noi stessi, per essere fieri del ruolo che rivestiamo nella società. Perchè non c'è niente di più triste dell'amare un lavoro e un'arte che non si è più in grado di far capire apprezzare e rispettare al prossimo.

0 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Share

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More