15 dic 2011

Il Kirman a vasi continua a stupire



Se non bastava la cronaca dell'asta che il 15 aprile 2010 da Christies lo vide aggiudicare alla cifra spaventevole di circa 7 milioni di euro per conto di un anonimo che da Abu Dhabi dopo una battaglia tra sette potenziali offerenti aveva improvvisamente offerto 6,2 milioni di sterline...con una telefonata (robe da film)... Ecco che il tappeto da guinnes conosciuto come Kirman a vasi, tutt'oggi continua a far parlare di sè, questa volta per i retroscena dell'asta, che sono qualcosa di agghiacciante e ridicolo allo stesso tempo.

Il tappeto venne acquistato dalla famosa mecenate d’arte francese e collezionista di tappeti Martine Marie Pol, contessa di Béhague, destinato alla sua camera da letto. Con la morte nel 1939 della contessa, il Kirman passò in eredità al nipote del marchese di Garney dove rimase nella collezione della famiglia per decenni almeno fino al 1987, per poi passare al governante della villa, il quale però a sua volta lo lasciò in testamento  a una sua amica: una donna bavarese. Così il tappeto rimase in cantina o in solaio (non ci è dato sapere) per molti anni, poichè seppure apprezzato, l'esemplare non rientrava nei gusti e non si "adattava" all'appartamento della signora, la quale alla morte del marito e dovendo cambiare casa, decise di darlo ad un "dealer" tale sig. Georg Rehm della casa d'Aste Augusta, il quale glielo valutò 900 euro.

Il resto è storia, il tappeto dalla casa d'Aste Augusta venne aggiudicato ad un commerciante di Amburgo che aveva subito capito che il tappeto era qualcosa di speciale. Il 15 aprile 2010 il Kirman a vasi Christie’s lo quotava tra le 200 e le 300 mila sterline (circa 230 e 346 mila euro), ma durante l’asta sette potenziali offerenti, alzarono il prezzo rilanciando di offerta in offerta il valore del pezzo, con l'epilogo a sorpresa dell'aggiudicazione finale via telefono per oltre sette milioni di euro a un compratore anonimo da Abu Dhabi.

A questo punto però - e quì inizia la nostra storia -  la precedente proprietaria, cita in giudizio la casa d'Aste Augusta e il suo "dealer", processo durante il quale il giudice propone all'imputato un patteggiamento di 80mila euro di risarcimento alla signora, il venditore però rifiuta e dichiara di non poter offrire più di 40mila euro altrimenti fallirebbe. Alla sig,ra bavarese non resta a questo punto che attendere il verdetto finale, previsto per il mese di gennaio 2011. Inutile dire che siamo curiosi anche noi.  

4 commenti:

alcune volte la mancata conoscenza ed il fidarsi troppo porta a questi risultati. Seguiro' con attenzione l'evolversi dei fatti perche' e' da " fantascienza".

Se si sapesse quante di situazioni analoghe sono capitate, molti si stupirebbero. Io, che nella mia vita qualcuna l'ho conosciuta, mi stupisco solo per "la cifra", non per l'esemplare perchè so che la conoscenza del tappeto è scarsa, anche in grandi antiquari

lA stima massima del bene è il fattore fondamentale per capire l'entità dell'errore.
Non tanto l'aggiudicazione che è del tutto aleatoria.
chi studia le cose che possiede e cerca di dare un giusto valore ad esse, evita certi danni, non tutti.
Alessandro M.

Una storia veramnete incredibile... vengono dubbi di malafede da parte di qualcuno.
Sono molto curioso di vedere come finirà il caso giudiziario

Francesco de' Manzano

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