Chi ama i tappeti è fondamentalmente una persona di buon cuore nonchè romantica, del resto il tappeto è lavoro di donne e lavoro d'amore. Un lavoro antico, di trasmissione "annodata" del sapere, che nei millenni è stato atavicamente insegnato di madre in figlia per centinaia di generazioni, scandendo i secoli lungo il percorso della storia dell'umanità. In questo giorno della donna, dove noi che ci siamo abituati a vivere in un mondo brutto che non ci piace, noi che veniamo qualificati "consumatori", noi che abbiamo imparato a rinnegare il sacrificio come forma di amore e che al suo posto abbiamo seguito i canoni di una vita egoistica contraddistinta dal desiderio del possesso e dell'affermazione carieristica (donne comprese), non possiamo che rimanere affascinati di fronte all'elemento primitivo di cui è espressione diretta il lavoro dell'arte annodata. Un pensiero ed un ringraziamento pertanto, a queste donne "operaie" che con la loro fatica e con il loro amore ci hanno regalato e ci regalano tutt'ora la possibilità di contemplare ancor oggi un bagaglio storico dell'umanità intessuto tra le fibre di lana che altrimenti non esisterebbe più.
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